Albinismo oculare di tipo 2 (OA2)

 

 

Sommario
L’Albinismo Oculare di tipo 2 (OA2) è stato descritto per la prima volta nel 1964 da Forsius ed Eriksson  nei maschi di sei generazioni di una famiglia dell’Isola di Aland  ( AIED) come condizione ereditaria recessiva X-linked distinta da OA1.
La  mancanza del misrouting dei nervi ottici nei maschi affetti lo esclude dalla diagnosi formale di Albinismo classico (King, 2001) .Il rilevamento di una mutazione nel gene CACN1F  (Jalkanen et al., 2007) nei membri affetti della famiglia e, in eterozigosi, nelle femmine portatrici della stessa, porta a considerare il disturbo, erroneamente classificato come Albinismo Oculare (McKusick, 1968), come forma allelica della Nictalopia (cecità notturna) congenita stazionaria incompleta (CSNB2A).

 

L’Albinismo Oculare di tipo 2 (OA2) è stato descritto per la prima volta nel 1964 da Forsius ed Eriksson (Albinismo di tipo Forsius-Eriksson) nei maschi di sei generazioni di una famiglia dell’Isola di Ảland (disturbo oculare dell’Isola di Aland - mare di Bothnia -, AIED), come condizione ad eredità recessiva X-linked, distinta da OA1 (fig. 1).

Fig. 1. Albero genealogico della famiglia dell’isola di Aland.
*Campioni di sangue/DNA non disponibili.
Da Jalkanen, 2007

 

I maschi presentano fondo albinotico, ipoplasia foveale, severa riduzione dell’acuità visiva, nistagmo latente di origine extraoculare, miopia assiale progressiva, astigmatismo, cecità ai colori , difficoltà di adattamento al buio, assenza di misrouting delle vie ottiche, assenza di macromelanosomi Gli esami elettroretinografici rivelano anomalie sia nelle funzioni fotopiche che scotopiche.
Le femmine portatrici presentano un leggero disturbo nella discriminazione dei colori, nistagmo latente solo in alcuni casi e assenza del modello di pigmentazione a mosaico del fondo retinico.
La mancanza di macromelanosomi nei maschi affetti e la mancanza della pigmentazione a mosaico del fondo retinico delle femmine portatrici, sono indizi che portano a considerare tale condizione distinta da OA1. Inoltre la mancanza del misrouting dei nervi ottici nei maschi affetti la esclude dalla diagnosi formale di Albinismo classico (King, 2001) .
La conferma viene fornita dagli studi condotti da Jalkanen e dai suoi collaboratori (Jalkanen, 2007) sulla famiglia esaminata da Forsius ed Eriksson. Il quadro clinico di AIED è simile a quello di CSNB2, forma incompleta della cecità notturna stazionaria congenita, determinata da mutazioni nel gene CACNA1F, per cui ci si chiede se si tratta di forme alleliche o di condizioni distinte. L’analisi, degli esoni del gene CACNA1F, mediante sequenziamento del DNA genomico e l’analisi del CACNA1F mRNA linfoblastoide mediante RT-PCR e sequenziamento del cDNA, portano all’identificazione, nella famiglia di F-E, di una nuova mutazione nel gene CACNA1F: una delezione inframe di 245 bp che comprende l’esone 30 e le porzioni introniche fiancheggianti, in emizigosi nei maschi affetti, in eterozigosi nelle femmine portatrici (fig. 2).
Questi dati portano a considerare il disturbo, erroneamente classificato come Albinismo Oculare (McKusick, 1968), come forma allelica della Nictalopia (cecità notturna) incompleta stazionaria congenita (CSNB2A) X-linked.

 

Fig. 2. Topologia di membrana della proteina a1f .
La mutazione p1211-1247 del determina la delezione del dominio transmembrana IVS2 ( segmento transmembrana 2 del dominio IV) e del precedente loop extracellulare, e di conseguenza un’alterazione della topologia di membrana della parte carbossiterminale della proteina a1f, subunità di un canale di calcio voltaggio-dipendente Cav1.4, che risulta così assente o con funzione significativamente alterata.
Da Jalkanen, 2007

 

BIBLIOGRAFIA
Jalkanen, R.; Bech-Hansen, N. T.; Tobias, R.; Sankila, E.-M.; Mantyjarvi, M.; Forsius, H.; de la Chapelle, A.; Alitalo, T. A novel CACNA1F gene mutation causes Aland Island eye disease. Invest. Ophthal. Vis. Sci. 48: 2498-2502, 2007. Full Text (pdf 155Kb).
King, R. A.; Hearing, V. J.; Creel, D. J.; Oetting, W. S. Albinism. In: Scriver, C. R.; Beaudet, A. L.; Sly, W. S.; Valle, D. (eds.). The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease. Vol. II. New York: McGraw-Hill (8th ed.) . Pp. 5587-562. 2001