L'avventura di Regio

Ho 35 anni. Sono albino, ma sento la necessità che mi venga data la conferma. Non so perché! Qualcuno di voi saprebbe dirmelo?
Mi decido! Telefono: appuntamento fissato per le 7,30/8,00 del giorno 18.
Abito in un piccolo paesino, dove i collegamenti mattutini non mi consentirebbero di arrivare in orario.
Decido quindi di partire il giorno prima e pernottare in una camera d’albergo.
Giorno 18, giorno dell’appuntamento. Sveglia alle 6,00.
Mi avvio verso la stazione centrale, faccio la mia buona colazione –cappuccino e cornetto – e prendo il tram numero 10, direzione Presidio Diagnostico Gustavo Gene.
Il tram è vuoto, io sono l’unico passeggero!
Chiedo informazioni all’autista: << Il presidio diagnostico Gustavo Gene è al capolinea? >>.
L’autista:<<No, il tram prosegue per il Parco Margherita>>
<<Mi può avvisare quando siamo in prossimità del presidio Gustavo Gene?>> <<Certo!>> dice l’autista, rassicurandomi.
Mi sembra di vivere la scena di un film!
All’improvviso, il tram si riempie di gente!
Una strana piacevole sensazione mi accompagna per quasi tutto il tragitto: sento la presenza di  qualcuno, forse una donna. Sì, proprio una donna: è seduta accanto a me, ne sento il profumo, ne sento il calore, ne sento la compagnia.
Dopo circa 30 minuti arrivo a destinazione. Scendo. Mi ritrovo davanti ad un grosso “monumento cantierizzato” – non che mi sia apparso grande, perché vengo da un piccolo paese! -
Ecco che inizia a piovere. E mi si spegne il cellulare: batteria scarica! Cominciamo bene!
Chiedo all’ufficio informazioni dove si trova il padiglione 54.
Ma, ahimé, una sola informazione non basta!
Dopo diverse informazioni, riesco a trovarlo.
Salgo al terzo piano, al Reparto Oculistico Pediatrico e chiedo della signora Speranza, a cui mi era stato detto di rivolgermi! Ma mi dicono che quel giorno è assente. Bene!
Mi fanno attendere 10 minuti, poi mi chiamano, mi fanno firmare
qualche scartoffia, dopodichè  mi fanno scendere all'accettazione per registrare il mio Day Hospital.
Mi dicono di risalire al Reparto Oculistico Pediatrico.
Salgo, anche se sono già stanco!
Per fortuna doveva essere breve!va bene!
Oramai son qua!
Arriva un dottore, il dott. Occhindagine, e mi prende in consegna.
Mi fa le classiche domande: <<Hai subito interventi chirurgici, prendi dei farmaci, ecc...
Ci siamo!
Mi sparano le gocce per dilatarmi le pupille e cominciano gli esami oculistici… con  vari strumenti:
mi ipnotizzato, facendomi vedere uno schermo con dei quadratini che si muovono da destra a sinistra;
mi infilano la testa in un lampada ove mi sparano una serie
di flash a brevi distanze;
mi attaccano degli elettrodi ai lobi delle orecchie e sul cranio posteriore – a questo punto sento un po’ male, AHI! -.
Terminata la visita oculistica, un dottore, il dottor Chiari, mi prende in consegna e mi accompagna al Reparto di Dermatologia, aiutandosi con una mappa del complesso cantierizzato per non perdersi.
Il dermatologo, il dott. Scuri, un medico simpaticissimo, costata il colore bianchissimo della mia pelle e la presenza di vari nevi.
Da lì ci spostiamo al Reparto di Biologia Molecolare, dove un dottore, il dott. Molecola, mi fa un serie di domande riguardo la composizione della mia famiglia in ordine di tempo - mia madre ha lo stesso cognome di mio padre anche se non sono parenti - .
Sono ora al Reparto di Otorinolaringoiatria. Esame dell’ udito, sgradevole: ti ficcano una cuffia e ti fanno ascoltare dei suoni fastidiosi, una pura cacofonia! A seguire esplorazione di narici naso e gola.
Al Reparto di Ematologia: prelievo del sangue. Non temete, a me la vista del sangue non fa paura!
Il dottor Chiari, che mi ha accompagnato in parte del percorso mi dice che per la risposta dovrò attendere svariati mesi.
<<Fate pure con calma, senza fretta, grazie! Ho aspettato…35 anni! Cosa vuole che siano alcuni svariati mesi  >>
Da lì, da solo, torno da dove sono partito, al Reparto Oculistico, dove il Primario, il dottor Semprevista, mi visita e mi diagnostica l 'albinismo, dicendomi in tono flemmatico, ma deciso:<< LEI E’ ALBINO >> !
Evviva! Ecco la risposta che volevo mi venisse data! Un sorriso di giubilo…o no?
Aspetto ancora una mezz’oretta . Le lancette dell’orologio segnano le 3,00! del pomeriggio!
Pranzo a base di TùC, un pacchettino, uno di quelli presi dalla macchinetta, tra una visita e l'altra ,e sono, come dire, assuefatto, pieno, stufo, stanco, non vedo l'ora di uscire, di essere libero!
Finalmente arriva il dottor Chiari, con la cartella clinica: me la legge, ci salutiamo con un leggero sorriso e una leggera stretta di mano e io, solo soletto, guadagno l'uscita, facendo non poca fatica a trovarla! Da li vado alla stazione: destinazione casa dolce casa. Sono pieno, pieno di tutto, ma soddisfatto di essere uscito con una diagnosi…tutta nuova per  me! Sono ALBINO! Volevo che qualcuno me lo dicesse!
Il tempo di poggiarmi sul letto e…mi addormento.
Domani…mi sveglierò e, con calma, rifletterò sul mio essere albino.


 
Regio-S. G.