Il sole non è il solo "nemico" da cui proteggersi.
Soppressi alla nascita, in tempi non molto lontani, perché frutto di maledizioni divine.
Discriminati in famiglia, perché i genitori si vergognano di loro.
Discriminati a scuola, perché difficile è l’integrazione: il compagno di banco, la condivisione di un libro, l’illeggibile lavagna.
Discriminati nel lavoro, perché il colore della loro pelle allontana i clienti.
Discriminati nei luoghi pubblici, dove vengono isolati ed evitati, come se il solo sfiorarli costituisca un pericolo.
Discriminati dai governi, perché mostrano disinteresse per la loro realtà e, in alcuni casi, promuovono, perfino, campagne di disinformazione che contribuiscono ad alimentare l’odio.
Vittime di superstizioni, pregiudizi ancestrali, credenze e miti popolari negativi.
Isolati, perseguitati, derisi, costretti a mendicare.
Scarsità di abiti per proteggersi dal sole; talvolta, neppure un copricapo.
Un paio di occhiali da vista ed un insegnante di sostegno, per poter imparare.
Un indispensabile paio di occhiali da sole: un’esigenza, non una moda.
Una crema protettiva, dal prezzo proibitivo, che potrebbe salvare loro la vita.
Cheilite attinica, cheratosi attinica, cancro alla pelle.Una realtà che non possiamo ignorare.
R. Pellegrino