Episodio di intolleranza: denuncia di una mamma

Vorrei denunciare un episodio di intolleranza da parte dell’assessore Maria Carmela Diddio contro di me e mio figlio durante lo spettacolo di Andrea Centazzo della sera del 9 agosto 2009 tenutosi ad Alberobello (BA). Mio figlio ha due anni ed è ipovedente in quanto affetto da una malattia rara (albinismo oculare). Porta gli occhiali da vista ed ha un evidente strabismo. Ci siamo recati a vedere questo spettacolo gratuito, che si teneva in una zona del borgo antico di Alberobello (BA), in quanto coadiuvato da un’installazione video che mio figlio, appunto, avrebbe potuto seguire ascoltando le percussioni. Essendo un filmato sull’evoluzionismo, c’erano molti animali che lui sta imparando a conoscere, ma era necessario che io commentassi le immagini, sottovoce, perché lui non è in grado di riconoscerle da solo. Non volevo essere di intralcio nelle prime file (si trattava dell’Aia piccola, uno slargo pittoresco ma angusto, con posti a sedere) e sono rimasta in piedi con mio figlio in braccio, al di là del passaggio e della zona centrale con sedie, accanto a casse e mixer, sapendo che, se lui avesse disturbato, mi sarei spostata facilmente senza far alzare nessuno. C’era molta gente e altri bambini. Dopo pochi minuti dall’inizio dello spettacolo, nelle file di sedie accanto a noi, si sono accomodate delle signore. Una di queste, dopo poco, si è rivolta a me in malo modo dicendomi: “Non è uno spettacolo per far chiacchierare mamme e bambini, mi disturbate nell’ascolto, andate da un’altra parte”.
Mi sono sentita spiazzata, tanto più che la persona in questione è l’assessore al turismo del comune di Alberobello Maria Carmela Diddio. Devo dire che il suo comportamento non è certo quello che ci si aspetta da un rappresentante comunale, e, anche nel caso in cui io stessi chiacchierando con mio figlio, senza un motivo preciso, avrebbe potuto chiedermi di spostarmi in modo più educato.
Dopo questo rimprovero, la fruizione dello spettacolo, per noi, è finita così. Ho preso mio figlio e il passeggino (aiutata da un tecnico) e sono andata via, per sbollire la rabbia di essere stata cacciata malamente e per far divertire comunque il mio bimbo che avrebbe voluto vedere i colori sullo schermo e non poteva, perché, evidentemente, ledevamo la sensibilità, solo uditiva, dell’assessore in questione.
Oltre alla sorpresa, certamente negativa, nel sentirsi mandare via con tanta maleducazione, si aggiunge lo sdegno di ritrovarsi esclusi da uno spettacolo pubblico e gratuito all’interno di una città classificata come patrimonio dell’umanità. 
Sono sicura del fatto che nessuna etichetta, neanche quella dell’UNESCO, possa definire davvero il significato di “umanità”, che, intesa in senso lato, manca, evidentemente, in una cittadina turistica come Alberobello. A tutt’oggi, chi rappresenta il suo Comune non sa trattare i propri ospiti con il rispetto che meriterebbero, trasmettendo un’immagine negativa di questa cittadina che vive grazie al turismo internazionale.  
Credo, inoltre, che Alberobello dovrebbe riservare dei posti in prima fila per chi, come me, ha un figlio con un handicap, in tenera età. Magari, preoccupandosi non solo di se stessa ma di chi non può fruire normalmente di uno spettacolo, l’assessore Maria Carmela Diddio potrebbe preservare, anche, le sue delicate orecchie.
Sicuramente, la cittadina di Alberobello potrebbe essere correttamente rappresentata da un assessore al turismo più consono. Mi auguro che questa mia denuncia non resti inascoltata e che voi possiate attribuire questo compito a una persona in grado di svolgerlo con professionalità. 

Cordialmente
Dott.ssa Cristina Federica Sarcinella