L'Africa e le sue minoranze. SOS albini di Lanciné Camara



bimbi africani albini
by Cristiano Gentili



Parlare di minoranze in Africa non è così semplice.
Intanto perchè la storia politica del continente resta profondamente marcata dalle ferite coloniali, razziali, religiose, economiche ... E inoltre perchè questo termine è stato confinato, nei discorsi contemporanei, in situazioni specifiche di comunità politiche, etniche e religiose. La sorte riservata in Africa alle minoranze culturali, razziali e sociologiche, come altrove, è uno specchio ingrandente di stranezze, debolezze e difficoltà dello stato generale di una società azzannata dall'ineguaglianza.
Di fatto, la protezione delle minoranze culturali e sociali appare sovente come un capriccio, uno sforzo in più, meno urgente per esempio, della lotta contro la povertà o il virus HIV.


L'ALBINISMO
L'incidenza mondiale dell'albinismo , comprendendo tutte le forme, è di 1 caso so 16.000 nati; ci sono grandi differenze tra le varie regioni. In effetti, se in Europa e USA la proporzione degli albini è di circa 1 individuo so 20.000, se ne contano 1 su 12.000 tra gli afro-americani e 1 su 4.000 in Africa sub-sahariana. Ma in alcuni paesi arriva anche a 1 su 2.000, o 1 su 1.000 in NIGERIA.
L'albinismo è riconosciuto dall'OMS come un “handicap”.

In Europa e in genere nel Nord del pianeta gli albini possono avere una vita assolutamente normale, salvo alcune precauzioni.
Ma ciò non accade in altri paesi, in Africa per esempio.


GLI ALBINI OGGETTO DI NUMEROSE SUPERSTIZIONI
Quando il sole non è troppo clemente per brillare su tutti i tetti, alcuni, perduti nel buio, diventano martiri dell'ignoranza degli altri.
Gli albini,== che in Europa passano quasi inosservati, suscitano al contrario delle vive emozioni in Africa. L'ambivalenza e l'ambiguità che rappresenta un essere tutto bianco, ma nato da genitori neri, alimenta credenze e pratiche occulte intorno agli albini.
Secondo un gruppo di esperti delle Nazioni Unite “le persone colpite da albinismo cristallizzano dei miti tanto numerosi quanto nefasti”. Da un popolo all'altro, l'albino è caratterizzato da un' identità astratta e trascendente.
Una leggenda indica che gli albini spariscono ma non muoiono mai, che sono dotati di poteri magici, capaci di predire l'avvenire, di gettare il malocchio, o, peggio ancora, che simbolizzano una maledizione, il simbolo di una maledizione degli dei.
Spesso è la donna che è ritenuta responsabile: la si accusa di aver dormito all'aperto incinta, di aver trasgredito un tabù o di essere stata infedele a suo marito.
Così, la nascita di un albino crea, salvo eccezioni, un forte impatto sociologico e suscita un reale sentimento di colpevolezza, di vergogna e di disprezzo che arriva a volte fino all'infanticidio.
“Quando sono nato mio padre non mi voleva, per fortuna lo hanno convinto ad accettarmi piuttosto come una benedizione ... per fortuna!” spiega Anguy Bajikila Mudimba, il presidente di Albini senza frontiere (ASF).
Oltre a questo rifiuto familiare e comunitario,”l'albino è considerato come l'incarnazione di un valore mitico, religioso, che porterebbe dei poteri eccezionali benefici o malefici”, spiega alla radio “France Inter” Thierno Diallo, presidente di SOS Albini.
Questa credenza sui supposti poteri miracolosi degli albini è assai diffusa nel continente africano, soprattutto grazie agli stregoni che hanno contribuito a diffondere la tradizione secondo la quale porzioni elaborate a partire dalla pelle, da membra o da organi di un albino porterebbero salute, ricchezza, amore e successo.
Essi sostengono che il suo sangue versato su una miniera d'oro permetterebbe di rinvigorirla.
Tessere i suoi capelli in una rete, favorirebbe la pesca.
Spalmarsi del suo grasso assicurerebbe la benedizione degli dei e l'invulnerabilità per i feticci.
Dormire con un albino guarirebbe un malato dall'HIV dell'AIDS o mangiare il suo sesso faciliterebbe l'accesso ai poteri ... ecc.
La gente percepisce in essi una soluzione a tutti i mali: per scongiurare una calamità, molti fanno ricorso (con discrezione) al sacrificio degli albini.
Tante credenze che fanno in modo che gli albini siano ricercati, cacciati, uccisi, mutilati e venduti.


ESPLOSIONE DI UNA VERA CACCIA AGLI ALBINI
Dai paesi Sudanesi ai paesi intorno al Lago Vittoria, dai paesi del Golfo di Guinea alla conca Congolese. Dappertutto nell'Africa subsahariana, questi supposti poteri magici fanno degli albini delle vittime di crimini rituali.
Da qualche anno un' inchiesta del parlamento del Burundi ha rivelato l'esistenza di un mercato (macabro) sotto-regionale legato alle membra e agli organi degli albini da parte di guaritori.
La Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha indicato in un rapporto del 2009 che questo mercato esiste principalmente nelle regioni del lago Vittoria, ma non solamente, dove un insieme completo di parti del corpo possono essere vendute per 75.000 dollari. Un membro solo può costare 3.000 dollari.
E' dunque un affare estremamente lucroso. Con la povertà, la gente vede in questo affare un mezzo per fare facilmente dei soldi. A questo prezzo, alcune famiglie non esitano più a vendere i loro figli, e altri vanno addirittura a riesumare dalle tombe i resti dei corpi per venderne le parti.
Racconti di atrocità di una barbarie inaudita alimentano da qualche anno la stampa locale e internazionale.
Secondo la Federazione Internazionale della Croce Rossa almeno 10.000 persone sono state allontanate in seguito agli attacchi contro gli albini dalla fine del 2007.
I casi sono numerosi e tristi, si contano centinaia (forse di più) di albini uccisi un po' dappertutto nel continente. Essi sono dunque costretti a trovare rifugio nei centri urbani dove sono relativamente al sicuro.
In Africa dell'Est, numerosi contadini sono stati costretti a fuggire dai villaggi verso le città per sfuggire a questi attacchi.
Tutto ciò ha instaurato un clima di insicurezza che li obbliga ad essere vigili una volta fuori, a ridurre le uscite o a restare rinchiusi a casa propria.


LA SENSIBILIZZAZIONE DELLE POPOLAZIONI LOCALI
Anche nei paesi dove gli albini sono considerati come “esseri sacri” che bisogna proteggere, come nel Benin o in Guinea, “la situazione resta complessa e la loro integrazione sociale difficile, perchè la differenza che li caratterizza, quando è riportata ad un termine che si riferisce ad una pretesa normalità, ne fa delle persone a parte e fuori norma”, spiega Pierre Gazane, console generale del Benin a Lione in Francia.
Malgrado tutto, le Organizzazioni non Governative , come la FICR , UTSS e le associazioni locali di aiuto agli albini, giocano un ruolo essenziale nella lotta contro gli omicidi di cui gli albini sono vittime.
Questi organismi servono di sentinella nell'allertare le autorità sull' evoluzione delle estorsioni e nel controllare affinchè gli autori rispondano dei loro atti davanti al sistema giudiziario.
Alcune misure sono state prese come il censimento degli albini.
La messa in funzione di un servizio di polizia di scorta dei bambini che vanno a scuola, il ricorso a strutture come comunità per dare loro rifugio.
La polizia è stata invitata a intensificare la caccia agli stregoni che impiegano parti di albini e sono state lanciate delle campagne di denuncia anonima.
Molti bambini sono stati dotati di cellulari al fine di contattare la polizia più rapidamente possibile in caso di attacco.
Ma certe misure si scontrano con le  superstizioni profondamente ancorate nei pensieri collettivi. Andare direttamente contro di esse è come mettere in causa delle credenze stabilite e trasmesse di generazione in generazione.
Va sottolineato che l'influenza dei guaritori non spiega tutto, perchè l'ignoranza e la povertà della popolazione rappresentano anche le cause fondamentali di questi crimini.
Così alcune associazioni cercano di mettere in opera dei programmi educativi per la popolazione, dei programmi di educazione del personale della sanità o ancora degli “stages” per gli insegnanti e i genitori per sensibilizzarli sulla necessità di aiutare i bambini albini a proteggersi dal sole con  occhiali,  cappelli e vestiti con maniche lunghe.
Sono anche diffusi al pubblico documentari sulla sorte degli albini.
Di fronte ai rischi di cancro alla pelle, dovuto all'esposizione al sole in regioni fortemente soleggiate, queste associazioni cercano di fornire agli albini, con una certa regolarità, lozioni per la protezione della pelle, occhiali e cappelli. Inoltre, sempre nei limiti delle loro possibilità, agli albini vittime degli attacchi forniscono un aiuto medico, e alle famiglie che non possono supportarne il costo forniscono le cure mediche e i mezzi di protezione indispensabili.
Tutto ciò necessita di personale e mezzi finanziari che le associazioni hanno difficoltà a trovare.
 “.... da parte dell'occidente, noi non riceviamo quasi nessun aiuto “ confessa Adrienne Ntankeu presidente dell' ANIDA.
Allora esse nei contesti più difficili spesso organizzano mostre, spettacoli, conferenze ... Per trovare i fondi necessari alla realizzazione dei loro progetti,  al fine di accompagnare la sopravvivenza dei “ negri bianchi”



un dramma sociale e culturale 


Lanciné Camara

 

Genova, 14 Giugno 2013

Crime contre la société